San Gerolamo, la cui memoria ricorre il 30
settembre, è il Patrono della Contrada.
La Contrada ha scelto questo Santo come suo
patrono perché, secondo la Leggenda Aurea di
Jacopo da Varagine, un Leone, ferito ad una
zampa con una
spina, fu guarito da Gerolamo
nel Monastero di Betlemme e non lo lasciò
mai più; questo è considerato simbolo della
forza bruta vinta con la pietà.
Il 30 settembre 2011 la contrada ha
benedetto durante la messa lo stendardo
raffigurante il Santo Patrono con hai piedi
il leone mansueto. L'opera è sorretta da una
predella lignea contente la Madonna del
Perpetuo Soccorso con il bambino, San
Gerolamo stesso, San Giovanni Battista e i
Santi Pietro e Paolo Apostoli. Alla sommità
è collocato un crocifisso.
IL SANTO
San Gerolamo, insieme ad Ambrogio, Agostino e Gregorio
Magno, San Gerolamo è uno dei quattro grandi
dottori della Chiesa.
Gerolamo nacque a Stridone di Dalmazia,
attuale Croazia, intorno al 347. Cominciò lo
studio delle Sacre Scritture a
Costantinopoli, ma ben presto si trasferì a
Roma dove ultimò gli studi e fu battezzato.
Tornò in oriente impegnandosi in una vita
ascetica dove venne ordinato sacerdote.
Ritornato a Roma, grazie alla fama che lo
precedeva, venne chiamato da Papa Damaso I
come suo segretario particolare che, fra
altre cose, gli affidò la revisione della
traduzione della bibbia dai testi originali
greci ed ebraici in latino per motivi
pastorali.
Alla morte di Papa Damaso, Gerolamo si
ritirò da prima a Gerusalemme, poi in Egitto
e infine in un monastero a Betlemme
dove morì nel 420 poco più che settantenne.
Di carattere focoso, soprattutto nei suoi
scritti, non fu un mistico e provocò
consensi o polemiche, fustigando vizi e
ipocrisie. Scrittore infaticabile, grande
erudito e ottimo traduttore, a lui si deve
la Volgata in latino della Bibbia, a cui
aggiunse dei commenti, ancora oggi
importanti come quelli sui libri dei
Profeti.
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